Donne e cultura finanziaria: diffidenza e disinteresse? Buone prassi a confronto

martedì 12/10/2021

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Donne e cultura finanziaria: diffidenza e disinteresse? Buone prassi a confronto

ADBI ha partecipato all’evento del educazione finanziaria organizzato dalla Banca d’Italia e dal Consiglio Nazionale del Notariato lo scorso 12 ottobre . Di seguito un breve resoconto. Il Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Piero Cipollone ha aperto i lavori della giornata, introducendo il tema principale della conferenza: l’accordo di collaborazione sottoscritto lo scorso giugno dalla Banca d’Italia e dal Consiglio Nazionale del Notariato  per promuovere lo sviluppo dell’educazione finanziaria delle donne in condizione di fragilità. L’accordo nasce come risposta al quadro di particolare vulnerabilità emerso dall’indagine svolta in ambito OCSE nel 2020 e confermato da recenti studi. In quest’ottica,  l’alfabetizzazione economica femminile è uno strumento per promuovere la ripartenza, con  significativi benefici per l’economia nel suo complesso.

La ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha definito l’educazione finanziaria come la leva e l’espressione di una piena e compiuta partecipazione delle donne alla vita democratica di questo paese, con conseguente rafforzamento  del  protagonismo  femminile in un momento storico sfidante e ricco di opportunità. 

In linea con l’approccio della Ministra, Magda Bianco, capo del ‘Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria’, ha evidenziato i principali punti di forza dell’alfabetizzazione economica: contribuisce a migliorare la qualità della vita, promuove la cittadinanza consapevole e combatte la violenza economica.

Quali strategie si possono mettere in campo per suscitare l’interesse delle donne nei confronti di temi finanziari? Come rendere più efficaci gli interventi formativi? Esperte ed esperti hanno cercato di rispondere a queste domande nell’ambito di una tavola rotonda moderata dal giornalista Mauro Meazza.

Valentina Rubertelli, Presidente del Consiglio nazionale del Notariato, ricordando che la categoria è capillarmente rappresentata sul territorio da 5200 professionisti, ha evidenziato che l’accordo con la Banca d’Italia nasce come risposta a situazioni che fanno parte della quotidianità. Alessandra Mascellaro, consigliera nazionale del Notariato con delega alle pari opportunità, ha evidenziato un altro punto di forza dell’accordo: rafforza i centri di ascolto e antiviolenza (salvarsi vuol dire chiedere aiuto). Inoltre, la guida predisposta dal Notariato, ‘conoscere per proteggersi’, è una ‘cassetta di competenze’ per affrontare le principali scelte economiche delle donne, evitando errori destinati a permanere nel tempo.

Per Magda Bianco l’accordo con il Consiglio nazionale del Notariato rafforzerà l’azione già svolta dalla Banca d’Italia sul territorio

Il ruolo delle associazioni è stato sottolineato all’unanimità da tutti i relatori,  a partire da Riccardo De Bonis, capo del Servizio Educazione finanziaria della Banca d’Italia. De Bonis ha tracciato un quadro sul divario  di genere in Italia, ricordando le iniziative della Banca d’Italia per rimuovere l’analfabetizzazione: nel 2018 sono state formate 400 socie di Soroptimist; è stato poi fornito materiale didattico ad un’azienda sanitaria di Milano. Dal  2019 ha preso avvio il portale ‘L’economia per tutti’, con una sezione, ‘le donne contano’, dedicata allo sviluppo del genere femminile. 

Giovanna Paladino, Direttrice del Museo del Risparmio di Torino, riprendendo il tema affrontato da De Bonis sulla scarsa autostima delle donne, ha parlato dell’esito di un questionario dal quale risulterebbe che le donne delegano gli investimenti di medio-lungo periodo agli uomini sottovalutando le proprie competenze.

In questa prospettiva, i due esperimenti descritti da Giovanna Boggio Robutti, direttricere generale presso FEduF, sono una risposta alla fragilità conoscitiva-comportamentale. Si tratta di  un ciclo di webinar, ‘Il denaro con gli occhi delle donne’, focalizzato su programmi di coaching, e  di un ciclo finalizzato ad educare le famiglie per superare paure e luoghi comuni. Secondo Robutti e Paladino sarebbero i genitori a creare inconsciamente le ‘differenze’, educando i maschi all’autonomia e la femmine ad essere compiacenti. Le  proposte delle due esperte? Promuovere il cambiamento culturale attraverso l’educazione di adulti e ragazzi.

Un resoconto più dettagliato nel documento allegato.

 

 

 

Claudia Segre, Presidente della Global Thinking Foundation, è sulla stessa lunghezza d’onda. Le iniziative più recenti della sua fondazione (il progetto ‘donne al quadrato’, l’apertura di sportelli di ascolto, i corsi di formazione professionale e i laboratori per piccoli gruppi di studenti accompagnati dai loro genitori) sono una risposta concreta alle difficoltà che le donne incontrano nel mondo del lavoro. La sua proposta? In accordo con  Magda Bianco, ritiene sia importante arricchire i programmi di educazione civica con l’istruzione finanziaria.

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