È nata la Banca dati "Professioniste in rete per le Pubbliche Amministrazioni"

lunedì 05/10/2015

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È nata la Banca dati "Professioniste in rete per le Pubbliche Amministrazioni"

Buone notizie!

È nata la Banca dati "Professioniste in rete per le Pubbliche Amministrazioni" (www.prorete-pa.pariopportunita.gov.it) per favorire l'incontro tra domanda e offerta di professionalità da inserire nelle posizioni di vertice delle società controllate da Pubbliche Amministrazioni ed Enti Pubblici.

In Italia abbiamo norme (la Legge Golfo-Mosca, le misure di flessibilità per migliorare l’equilibrio vita lavoro), fondi comunitari da spendere, talenti femminili da riconoscere e valorizzare… e un gran numero di società pubbliche che di queste risorse potrebbero grandemente beneficiare. Il problema è sempre stato passare dalle parole ai fatti e la Banca Dati è un primo traguardo concreto.

Questa iniziativa, presentata lo scorso venerdì 25 settembre dalla Presidenza del Consiglio, è nata con l’obiettivo di compiere un ulteriore passo avanti per il rafforzamento delle politiche di pari opportunità tra donne e uomini, in un contesto di concorrenza basata sulla meritocrazia.

Il progetto è stato cofinanziato con risorse comunitarie nell'ambito Progetto Operativo di Assistenza Tecnica - POAT del Dipartimento per le Pari Opportunità 2007-2013 ed è nato rivolgendosi inizialmente alle sole Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), ma è stato esteso dal 1° ottobre all’intero territorio nazionale. Le professioniste alle quali è rivolta l’iniziativa hanno già iniziato a inserire nella Banca Dati il proprio curriculum vitae, proponendosi per incarichi di rilievo nella Pubblica Amministrazione.

L’utilizzo della Banca Dati contribuirà a migliorare in modo trasparente la professionalità nelle Pubbliche Amministrazioni agevolando la selezione basata sulle competenze e sul merito.

Nell’evento di presentazione della Banca Dati è emersa la volontà delle istituzioni presenti (Pari Opportunità, Funzione Pubblica, Coesione Territoriale, rappresentate dai loro Capi e DG…tutte donne) di proseguire sulla strada della concretezza, con risorse a valere sull’accordo di partenariato 2014-2020. Le iniziative da sviluppare potranno includere i seguenti aspetti:

FORMAZIONE: è stato accennato alla volontà di mantenere nei percorsi formativi la presenza di interventi specifici sulle Pari Opportunità e di continuare a promuovere la presenza e l’attività della figura di Referente di Ente per le P.O. proponendo l’integrazione delle politiche di genere, non solo a livello formativo, ma anche nell’organizzazione lavorativa in cui è inserita;

GENDER MAINSTREAMING: valutare le implicazioni per uomini e donne di ogni azione pianificata, in un’ottica integrata che riguardi tutti i possibili settori di intervento pubblico, dall’occupazione, all’istruzione, alle relazioni esterne. Questo porterà cambiamenti a largo raggio e duraturi, che incideranno sulla cultura aziendale;

MONITORAGGIO: servono indicatori per monitorare l’attuazione delle leggi sulle pari opportunità (lo sottolinea anche l’OCSE, che sta per emanare Linee Guida in argomento). Per esempio, occorrerà valutare ex post se le misure di flessibilità lavorative adottate per migliorare l’equilibrio vita lavoro (anche in ambito pubblico grazie alla legge delega 124/2015, c.d. Riforma Madia) avranno ripercussioni sulla progressione in carriera specialmente delle donne. Si parla di applicare la Golfo Mosca anche nelle PA, oltre che nelle società controllate (leggi l'approfondimento sul sito Pariopportunita.gov.it)

Insomma, la creazione della Banca Dati ha avviato un percorso di concretezza verso la valorizzazione del merito. L’auspicio formulato è che il passo successivo possa essere quello di estendere la Banca Dati a tutte le professionalità a prescindere dal genere, superando il gap femminile e promuovendo una effettiva parità e una reale pari opportunità basata sulla meritocrazia.

 

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