La signorina Else di Arthur Schnitzler #mondidelledonne
giovedì 05/06/2025
Siamo ai primi del 900. Else è una diciannovenne viennese di buona famiglia borghese; il padre, famoso avvocato, ha il vizio del gioco e rischia spesso l'arresto. Durante una vacanza a San Martino di Castrozza riceve un'accorata lettera della madre da Vienna, che le comunica che il padre rischia l'arresto per sottrazione indebita di denaro e che Else dovrà chiedere i 30.000 fiorini necessari (che poi diventano 50.000) ad un ricco amico di famiglia che si trova per caso nello stesso albergo - facendo subdolamente appello all'amore che Else deve ai suoi genitori e paventando la possibilità del suicidio del padre qualora venisse arrestato. Il laido signor von Dorsday, amico del padre di Else, accetta di salvare suo padre e di spedire il denaro a condizione che Else gli si mostri totalmente nuda. Curiosa, intelligente, ironica, onesta e pungente nei suoi giudizi, vanitosa ed esibizionista, ma anche incredibilmente sola, nel momento in cui non riesce più a sopportare la pressione, si presenta nuda nella hall dell'albergo dopodiché delira e sviene. Else deciderà di darsi la morte ingerendo del Veronal pur di non doversi più rapportare con la falsità e la cattiveria delle persone che ha attorno.
Attraverso il monologo interiore di Else - messa di fronte alla necessità di prostituirsi per salvare suo padre dal suicidio e la sua famiglia dallo scandalo e la bancarotta - Schnitzler critica la famiglia, che con la ragazza si rapporta in modo opportunistico e meschino; la frivolezza e la superficialità della borghesia viennese che, non si preoccupa minimamente della sua salute e delle sue motivazioni ma soltanto dello "scandalo" che potrebbe addirittura essere pubblicato sul giornale; la condizione femminile.
Else è una ragazza di buona famiglia a cui non è stato insegnato nulla, non è capace di fare nulla, e quindi si trova nella posizione di dover essere dipendente da un uomo e doversi sposare per convenienza, non avendo nessun mezzo di sostentarsi da sé. “È così che mi hanno educata, hanno sempre voluto che in un modo o nell'altro io mi vendessi". Alla “signorina” Else non resta che reagire disperatamente alla terribile richiesta della madre.
La magistrale scrittura di Schnitzler rende la drammaticità della situazione di Else e del suo conflitto, vissuto in assoluta solitudine, siamo con lei, nella sua testa quando ripercorre a mentalmente le poche opzioni che le rimangono: il suicidio, la prostituzione o il matrimonio con un vecchio borghese che potrebbe mantenerla.
Else porta all’esterno, rende pubblico, quello che la madre cinicamente accetta e vorrebbe farle fare al chiuso, nel rispetto della convenzione borghese. Rompe quindi l’ipocrisia e ovviamente paga per questo.
Virginia Giglio
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