Il 9 maggio sì è svolto il primo dei webinar ADBI NEL MONDO in cui le nostre socie che lavorano all’estero ci raccontano come altre istituzioni internazionali o banche centrali affrontano il tema dell’equilibrio di genere al loro interno: fanno come o meglio della Banca? L’auspicio è che dal confronto di esperienze e di prassi emergano spunti e stimoli da importare in Banca per migliorare lo status quo, realizzare concrete prospettive di crescita per le donne che vi lavorano ed invogliare un sempre maggior numero di giovani donne a entrare a farne parte perché attratte da un ambiente dove professionalità e merito vengono riconosciuti fino ai massimi livelli senza discriminazioni di genere.
Annalisa Bucalossi, Senior Advisor to the Executive Director della Banca Mondiale ed Elisa Sales, Senior Advisor to the Executive Director del Fondo Monetario Internazionale, hanno parlato della situazione delle donne all’interno delle due istituzioni presso le quali lavorano e sulle politiche finora impiegate per migliorare l'equilibrio di genere.
Come in Banca d’Italia, anche in Banca Mondiale (WB) e Fondo Monetario Internazionale (IMF) vi è uno scarto nella presenza delle donne, soprattutto nei livelli più alti quali le posizioni manageriali (45% per WB e 38.5%), e negli Executive Boards (32% per WB e 16% per IMF), con una posizione complessivamente più arretrata rispetto all’Asian Development Bank (42%, cfr. slide 18), specie per il Fondo Monetario. In particolare, per il Fondo Monetario è stato fissato un target del 40% per il top management da raggiungere entro il 2025. Nel caso della Banca Mondiale, anche il Governatore ha aderito all’impegno non vincolante, sottoscritto da 18 su 25 rappresentanti nel Board of Governors, a prendere in considerazione la nomina prioritaria di donne ad executive directors.
Annalisa e Elisa hanno poi ricordato che le politiche di genere sono una parte importante delle strategie delle due istituzioni poiché la riduzione delle disparità di genere va di pari passo con la maggiore crescita economica, stabilità economica e resilienza e la minore disuguaglianza di reddito; parimenti, l’empowerment delle donne è essenziale per la riduzione della povertà e l’investimento nell’istruzione femminile aumenta lo sviluppo del capitale umano. Sono tutti temi strategici che contano per tutti i paesi monitorati da Banca Mondiale e Fondo Monetario, Italia compresa (cfr. slide 19) dove, se il tasso di occupazione femminile uguagliasse quello degli uomini, si avrebbe un incremento del 15,5% del PIL per capita.
Leggi le slide che sono state presentate e vedi la registrazione integrale dell’evento.