Maternità e Valutazioni


Nell’ambito della nostra attività di osservatorio delle norme e delle prassi che hanno effetti sul lavoro delle donne in Banca d’Italia, abbiamo avuto modo di notare che le modalità di valutazione indicate nella circolare n. 299 suscitano dubbi per i possibili effetti negativi sulla progressione lavorativa ed economica delle colleghe che sono state in maternità nell’anno valutativo.

In particolare, preoccupa l’influenza che può avere sui valutatori la mancata chiarezza sul fatto che l’assenza per maternità – non rientrando tra le cause di interruzione di servizio - è esclusa dalle cause di non esaminabilità e sull’assegnazione di obiettivi alle colleghe che sono state in maternità nell’anno valutativo  da  inserire in procedura entro il 31 agosto. In particolare, per effetto di tale mancata chiarezza si potrebbero determinare disparità tra colleghe per effetto della data di nascita del figlio/figlia.

Abbiamo quindi invitato l’amministrazione affinchè, in coerenza con le norme di legge e contrattuali, chiarisca nella circolare n. 299 che l’astensione per maternità non è interruzione del servizio, e quindi fattore di non esaminabilità, e che la prestazione lavorativa delle colleghe in maternità è soggetta a obiettivi anche al fine di valutare i connessi passaggi di livello. Inoltre, qualora per effetto delle predette attuali ambiguità e delle connesse rigidità procedurali le colleghe che sono state in maternità non siano state sottoposte a valutazione per il 2017, abbiamo sollecitato la predisposizione di appositi interventi di recupero.  Infine, in coerenza con l’impegno della Banca a sostenere le colleghe in maternità, abbiamo chiesto di rivolgere ai valutatori un preciso invito a valorizzare le prestazioni lavorative da esse rese.