Giappone, Miho Otani è la prima donna a diventare Comandante della Marina Militare


La Marina del Sol Levante (in giapponese Kaijo jieitai - Forza di Autodifesa Marittima) compie una tappa importante per l’empowerment femminile nelle forze armate, nominando Miho Otani Comandante della nave da guerra Yamagiri.

La recente promozione ha un significato di rilievo se contestualizzata all’interno delle sensibili sfide geopolitiche del Giappone, che vanno dalle tensioni territoriali alla sempre più crescente potenza marittima della Cina.

La Comandante Otani ha tuttavia sempre dimostrato dedizione e senso del dovere durante la sua carriera, collezionando una serie di primati non di poco conto: è stata la prima donna a diplomarsi all’Accademia Navale ed una delle prime skipper di un carrier da guerra nel 2013.

Come moglie e madre, Otani è anche consapevole della difficoltà nel trovare un equilibrio tra vita lavorativa e responsabilità familiari.

“Lavoro su una nave, per cui devo star lontana dalla mia famiglia per lunghi periodi”, racconta Otani. “Sento il peso di non essere presente per crescere i miei figli.”

Per la Comandante non è stato facile lavorare in un ambiente dominato da uomini: dopo essersi sposata all’età di 29 anni, spesso le veniva chiesto quando avrebbe abbandonato il lavoro per dedicarsi alla famiglia, una scelta che in Giappone, sempre più di frequente, tocca alle donne lavoratrici.

Otani ammette che l’atteggiamento maschile nei confronti delle donne nella sua professione ha bisogno di un cambiamento, affinché vengano supportate politiche atte a invogliare più donne a intraprendere questa professione. 

Entrando nel vivo dell’argomento, Otani racconta che in Giappone le donne possono ottenere il congedo parentale per 3 anni - un periodo molto più lungo rispetto alla media degli altri paesi -  ma nessuno è in grado di avvalersi di queste disposizioni.

“Riguarda la mentalità delle persone – specialmente degli Ufficiali  - che insieme possono venire a capo della questione e rendere questo un diritto indiscutibile” dichiara Otani.

Nonostante ciò, la Comandante non si sente penalizzata a causa del suo genere, anzi considera uomini e donne trattati in modo eguale in termini di possibilità di carriera e retribuzione.

“Ci sono alcuni doveri che non posso assumere, come lavorare su un sottomarino, ma oltre a quello non ci sono molti altri lavori che non posso fare.

 

Per un approfondimento.

 

Fonte: The Telegraph

Foto: © Androinki Christodoulou