Banche meno "rischiose" con le donne al vertice


Rossella Bocciarelli del Sole24ore si lancia in un audace commento che affronta la spinosa tematica delle donne ai vertici delle imprese bancarie, in riferimento ad un saggio pubblicato da Silvia del Prete e Maria Lucia Stefani della Banca d'Italia. Maria Lucia Stefani è anche socia della nostra associazione.

Di seguito, l'estratto dell'intervento pubblicato su Il Sole24Ore del 12 giugno 2015:

Cari banchieri, se volete controllare in modo più efficace l'esposizione al rischio, provate a far entrare più donne nei cda, nei colleghi sindacali e nelle direzioni generali. Il suggerimento viene dal servizio studi della Banca d'Italia, in un saggio su "La diversità di genere nelle posizioni apicali e le performance delle banche italiane".

Le autrici, Silvia del Prete e Maria Lucia Stefani, utilizzano un ricco data set sul periodo 1995-2010 per valutare gli effetti della presenza femminile nei board bancari su rischiositàredditivitàefficienza operativa e grado di capitalizzazione.

Dai test economici risulta che le prime due variabili, cioè il rischio, e, in misura minore, il Roa, migliorano quando nei board ci sono donne: prudenza e capacità di generare valore sembrano quindi virtù femminili.

"L'attitudine di avversione al rischio delle donne, che sono anche più inclini degli uomini a monitorare le attività rischiose - si legge - potrebbe essere considerata un asset, dato che dopo la crisi si è riconosciuto che è stata l'incapacità di gestire il rischio di credito ad innescare le turbolenze finanziarie".